martedì 23 dicembre 2008

Buone Feste!

Cinque mesi di inattività bloggistica lo so, sono tanti ma i molti impegni di lavoro e le poche cose da raccontare (e soprattutto il poco tempo libero per vivere e per raccontare nuove esperienze) mi hanno tenuto lontano dal blog...
Cos'è successo in questi 5 mesi? Appunto poco o niente. Riferirò nei prossimi post le cose degne di nota. Dal punto di vista podistico ci stò riprovando, un pò alla volta , con l'aiuto di Mauro, preparatore di tutto rispetto, per riadattare la muscolatura del ginocchio allo sforzo prolungato, per cercare di rendere compatibile il mio tendine rotuleo destro con l'attività da runner. Unica gara del 2008: Molinella (BO), 10km corsi in 45' netti , buon punto di partenza per crederci di nuovo e riprovarci, con la speranza di tornare a correre una maratona magari già nella primavera 2009.
Mi piace l'idea che il punto di partenza, anzi di ripartenza per tornare ad essere un runner (magari tapascione ma runner), sia la frase che mi disse il Dott. Sartori, stimato ortopedico, che studiando il mio tendine e i miei arti inferiori proferì: "Non vedo problemi. Tornerai a correre come prima. Queste gambe sono fatte per correre".



Proprio dritte (vedi foto) le mie rotule non sono ma questo non dovrebbe essere un grande problema. Quale sarà la prossima gara, per scaramanzia non lo anticipo, ma spero di poter rimettermi un pettorale quanto prima per poter ricominciare ad inseguire i miei personal best nelle strade delle provincie del nord-est. D'altro canto... queste gambe sono fatte per correre!
Speriamo e che il 2009 mi dia quello che il 2008 mi ha tolto e... Buon Natale e un Fantastico 2009 a tutti coloro che leggeranno questo post!

lunedì 21 luglio 2008

Sei veneto se...

Restando in tema di radici culturali vi sono alcuni luoghi comuni su noi veneti che sono indubbiamente privi di fondamento e altri... bè... sì insomma qualcosa di vero c'è...

Sei veneto se... almeno uno dei tuoi parenti vota Lega Nord

Sei veneto se... almeno una volta sei stato in gita con la scuola o con la famiglia a Venezia

Sei veneto se... lo spritz (spriss!) lo berresti mattino, pomeriggio e sera

Sei veneto se... hai problemi con le preposizioni (sono 'da' Bassano invece che sono 'di' Bassano, abita 'sul' condominio di mia sorella invece che abita 'nel'
condominio di mia sorella)

Sei veneto se... tuo nonno ti insegnava che l'Italia meridionale inizia da
sotto il Po

Sei veneto se... sai cantare 'sul piave mormorava' almeno fino a 'il Piave
mormorò: non passa lo straniero!'

Sei veneto se... anche in mezzo alla coltre di nebbia più fitta non perdi mai l'orientamento

Sei veneto se... ti piace il crinton e in qualche modo riesci ad averne un litro anche se non è più in commercio

Sei veneto se... alle elementari non riuscivi a cogliere le doppie (e anche ora si fa un po' di fatica)

Sei veneto se... per richiamare l'attenzione di qualsiasi persona dici 'Où?'

Sei veneto se... almeno una volta hai letto sui cavalcavia 'Veneto stato
sovrano' o 'Roma ladrona'

Sei veneto se... la prima vacanza con gli amici l'hai fatta a Jesolo

Sei veneto se... tuo padre, tuo nonno o tuo bisnonno erano alpini

Sei veneto se... sai cos'è 'l'ombra longa tour'

Sei veneto se... il tuo superlativo assoluto preferito è 'stra'(strabon,
strafigo, etc.)

Sei veneto se... almeno una volta in vita sei stato invitato a mangiare 'poenta e osei'

Sei veneto se... la prima volta che ti sei ubriacato avevi 13 anni

Sei veneto se... la tua lingua madre è il dialetto veneto e l'italiano se lo sai lo sai altrimenti non importa

Sei veneto se... almeno metà delle persone che conosci ha il cognome che finisce
con la lettera 'N'

Sei veneto se... la Nardini è l'unica grappa degna di nota

Sei veneto se... almeno uno dei tuoi parenti o dei tuoi amici è a capo di qualche azienda

Sei veneto se... sei convinto che 'crostoli' sia italiano (in realtà si chiamano
chiacchiere)

(fonte: Elly)

venerdì 20 giugno 2008

Frasi educative di genitori veneti

Ognuno di noi è il risultato dell'educazione che ha ricevuto. Nell'educazione è fondamentale il ruolo della comunicazione e noi adolescenti veneti siamo cresciuti al suono di frasi come queste (ricordatemi da Elisa che ringrazio):

Te stagno mi el sangue da naso...
Bocia, gambe in spàea e caminare!
Vara che te scavesso e gambe sora i zenoci...
Vara che te cambio i conotati!
Vara che quea xè ea porta...
Mi a to età saltavo i fossi par longo!
Mi a to età jero xà stufo de lavorare
Desso ti te ve farte el libreto de laoro!
Tajate i caveji che te fe afàno!
Tajate i caveji che te ghe i peoci co a patente ormai...
Te vorìa on poca de russia a ti...
Xè mejo che te scampi co tute e gambe che te ghe...
Te poi piansare in greco, tanto no teo compro.
No sta strassinare i piè.
No sta savatàre.
No sta fare che vegna là to pare!
Omo avisà ......TUTO salvà!
Vara che e xè in oro...
Vara che te riva na man roersa!
Vara che te meto in coèjio!!!
Questa xè a casa de asagna.... Chi che no laora no magna!
Gheto proprio ciapare esempio dai pì insemenii.......
Bon da gnente come el paltan!
Varda el trio paloma: 2 inseminii e uno in coma!
Magna e tasi!
Vergognate che xè ora!
No te te vergogni mia!!!
Dai, disi qualcosa!!!!!.. Prova parlare se te ghe corajo!!!
Ma sito inseminio?!
Stame distante...
Vàrdame co te parlo!
Va via prima che te copa!
Gheto sentio queo che te go dito!!!!
Xè soeo che e porcarie che sta in giro a note....
I to amissi no ga mia na fameja?
Ma mi credito che fabbrica i schei de note?
Gheto fumà ea droga?
Jèrea aranciata quea che te ghe vomità sta note?
A te me pari spirità!
No xè che no me fida, xè che te ne fè una peso de casteàn (chi casso xèo?????)
Varda che luni xè un giorno lavorativo.
Va in stramona!
Varda che giro el manego dea scoa
Come che te gò fato te desfo
Varda che me cavo nà savata
Gheto bisogno de un moreto che te staga drio e chel rancura e strasse ?
Te sito petenà ?
Varda che te tendo
Te pare e ore de rivare ?
Te vedarè quando che no ghè sarà più ea serva
Vèstate che te ciapi el snaro
Cavate e scarpe prima de n'dare sù pae scae
Uncora te te cambi ?
Almanco ea roba onta butea lavare te ghè strasse dapartuto in camara
Come che te vè fora dala porta a buto un fuminante in te chea camara
N'antro paro de scarpe te te sì comprà ?
Faremo nà camara solo pae scarpe
A gò un fiolo solo e anca ebete!!!

(Fonte: Elly)

lunedì 19 maggio 2008

Ricaduta!

55 kilometri settimanali in cinque allenamenti, tanta corsa lenta e un medio di 10 km con lungo domenicale di 18km. Questo il bilancio podistico della settimana scorsa che mi aveva reso ottimista sul fatto di raggiungere presto l'obiettivo dei 70km settimanali, punto di partenza per poter cominciare a programmare la seconda parte di stagione, magari inserendo una maratona autunnale che renda meno deprimente la bacheca 2008, finora completamente priva di trofei. Bilancio settimanale raggiunto passo dopo passo, aggiungendo pochi kilometri ogni settimana, monitorando sempre i segnali inviati dal ginocchio destro e dal suo tendine rotuleo, accompagnando sempre ogni allenamento con streching e ghiaccio. Niente da fare: martedi, dopo sei ore di lezione in aula, sempre in piedi, il tendine ha ricominciato a fare male.
Quindi passo indietro! Ricaduta! Marco, il mio fisioterapista, non drammatizza. Si tratta di affaticamento. Ho sbagliato ad inserire 44 vasche di piscina (solo gambe) il giovedi, giorno di riposo podistico. Si è rotto l'equilibrio faticosamente e pazientemente ritrovato.
Niente paura! Nulla di compromesso. Ora ricominciamo. Quattro uscite di corsa lenta da 5km l'una e vediamo che succede. Ovvero: riazzeriamo il contakilometri e ripartiamo...
Però davvero quanta pazienza ci vuole....

martedì 29 aprile 2008

Weekend euganeo

Weekend di fine aprile all'insegna del ritorno alle vecchie abitudini tra i colli che circondano Padova e i monumenti del centro storico.
Finalmente è tempo di sagra e perchè non approfittarne?! Ecco allora la prima sagra primaverile sabato 26 aprile, per la precisione la sagra di Selvazzano, con ottimi gnocchi al sugo d'anitra, l'immancabile grigliata mista di carne, un buon rabosello e perchè no... un buon dolce fatto in casa (con il classico accompagnamento musicale dei "Poppins" che alternano brani pop a classici del liscio).
In foto la squadra Kalenji Euganea al completo al tavolo riservato ai "numeri 1" nella sagra di Selvazzano: da sinistra a destra Alessandro, Antonella, Livio e il sottoscritto.

In programma per domenica mattina c'è l'idea di "infiltrarsi" tra i partecipanti della Maratona del Santo per correre il lungo di 14 km lungo una parte del percorso della gara ma alla fine si opta per andare a vedere l'arrivo dei top runner in Prato della Valle seguendo la logica di sempre: guardare i campioni, imparare ed ispirarsi ad essi per poi mettere in pratica (con calma nel pomeriggio).
La gara di domenica delude un pò le attese: il caldo impedisce agli atleti di battere il record del percorso. Vince il finlandese Kirwa in 2 ore e 11', distaccando gli avversari e permettendosi il lusso di fermarsi a "raccogliere" un ciclista caduto a terra lungo il percorso a meno di un kilometro dall'arrivo. Il campione "gentiluomo"...

Notare lo stile di corsa sul rettilineo di arrivo in Prato della Valle del finlandese di colore (?!): il movimento ampio delle braccia, la leggerezza e la facilità di corsa, la spinta con una gamba e l'avanzamento del ginocchio dell'altra a fendere l'aria come una freccia...
C'è proprio da imparare a veder correre i professionisti!
Peccato per Alberico Di Cecco, giunto secondo al traguardo come l'anno scorso ma con un tempo molto superiore a quello minimo richiesto dalla federazione per partecipare alle Olimpiadi ma anche a quello che il miglior maratoneta italiano in attività dopo Baldini è solito ottenere.


Complimenti invece a Marcella Mancini, per la terza volta vincitrice della Maratona del Santo, anche se il caldo tipico della maratona patavina le ha impedito di abbattere il muro della 2 ore e 30'.

E dopo la teoria: la pratica! Primo lungo del 2008 lungo gli argini tra Saccolongo e Tencarola della squadra Kalenji Euganea al completo: 14 km piano piano a 5'40''/km di media, partendo a 6'/km e arrivando a 5'20'', su sterrato, sotto il sole cocente del primo pomeriggio con il pranzo ancora a metà strada nell'apparato digerente. Prova superata. Il ginocchio dà un pò fastidio ma (almeno per ora) regge!


giovedì 24 aprile 2008

Cassia Eller



Cássia Rejane Eller, grande musicista brasiliana nata a Rio de Janeiro nel 1962, visse però gran parte della sua adolescenza a Brasilia. Nel 1990 tornò a Rio e da quel momento la sua carriera musicale cominciò un ascesa velocissima. Il suo album più famoso rimane ACUSTICO MTV, una raccolta di successi cantati dal vivo, e i brani più famosi che ha portato al successo sono una cover di MALANDRAGEN, scritta originariamente da Cazuza, e SEGUNDO SOL. "Chissà se sono ancora una bambina" è la domanda che si fa Cassia Eller alla fine della sua canzone più famosa MALANDRAGEN ovvero Incoscienza. Una cantautrice- interprete considerata un mito in patria dove giovani e vecchi sanno a memoria le sue canzoni, mentre nella nostra piccola Italia è quasi sconosciuta. Normalissimo visto che anche in tutta Europa e negli Stati Uniti non esistono etichette che abbiano pubblicato Cassia Eller, una cantautrice che scrive dei testi bellissimi e inperpreta anche canzoni altrui con un'energia straordinaria, portando spesso al successo brani che erano passati pressochè inosservati quando interpretati dagli autori originali.

Cassia è famosa per aver cantato (sempre con grandi risultati) brani di tutti i generi musicali e in particolare per aver saputo fondere rock e musica popolare brasiliana, oltre che per la sua voce rauca e profonda, unica al mondo.

Cassia Eller è anche una delle più note artiste lesbiche brasiliane avendo sempre dichiarato apertamente la propria omosessualità.

Morì il 29 dicembre 2001 dopo un ricovero d'urgenza in ospedale in seguito ad uno stato di delirio e vaneggiamento durante il quale subì diversi attacchi di cuore. L'indagine della polizia sulle cause della morte concluse che non fù l'uso di droghe a causare il decesso, imputabile a problemi di natura cardiaca.
Quando morì Cassia Eller aveva 39 anni e lasciò un figlio giovanissimo che fu affidato alla sua partner.
Cassia Eller ha ancora un grande seguito in Brasile e la sua popolarità, dopo la sua prematura e sfortunata morte, ha continuato a crescere. Le sue canzoni continuano a essere trasmesse dalle più importanti radio brasiliane e i suoi dischi tra i più venduti nello stato sudamericano.
La mia canzone preferita di Cassia Eller è QUEREMOS SABER, scritta da Gilberto Gil, ministro della cultura del Brasile nel governo Lula, uno dei più grandi cantautori brasiliani che vide una delle sue canzoni meno di successo diventare un capolavoro, grazie all' interpretazione unica della mitica Cassia Eller.


mercoledì 9 aprile 2008

Ripasso

Dunque: nel 2005, e così è stato fino a poco più di un anno fa, ero così...
Il mio traguardo più ambizioso era "abbattere il muro delle cinque ore...


Dodici kili dopo sono diventato così...



...e ho abbattuto il muro delle 3 ore e 30!

Come sarò domani? Abbatterò il muro di casa a forza di testate per la rabbia di non riuscire a tornare a correre come e meglio di prima o potrò continuare a cullare sogni di gloria e a trascorrere qualche domenica a correre in compagnia di tanta gente con un chip allacciato alla scarpa verso il traguardo del banchetto coi biscotti della nonna che si trova dietro lo striscione dell'arrivo di ogni competizione amatoriale per tapascioni di un certo livello?

Vedremo! Il mio fisioterapista giura sulla seconda ipotesi. Per ora siamo a poco più di trenta km settimanali di corsa lenta con uscite di 8km max inframmezate da sedute fisioterapiche e il tendine regge bene...

Speriamo il mio fisioterapista abbia visto giusto!

giovedì 20 marzo 2008

Il ginocchio della lavandaia

Non vedendo progressi per quanto riguarda il dolore al ginocchio nonostante i 3 mesi di inattività ho fatto una visita dal fisioterapista. Diagnosi: infiammazione del tendine con borsite infrarotulea (che spiegherebbe il versamento riscontrato con la risonanza magnetica). Terapia consigliata: tecarterapia con massaggi e successivo potenziamento del quadricipite. Dopo 4 sedute ritorno (graduale) alla attività.
Proviamo anche questa! Per il momento sarei contento di riuscire a tornare a correre, pochino, piano ... ma correre. Poi vedrò di raggiungere una condizione sufficiente a sostenere la prova dell'elettrocardiogramma sotto sforzo per passare la visita medica per attività agonistica. Non vado oltre con le aspettative. Per ora sarebbe già questo un bel risultato!

... e basta con le genuflessioni a messa!


Borsite al ginocchio

La borsite al ginocchio, detta prerotulea, è la conseguenza di una infiammazione della borsa sierosa prepatellare collocata anteriormente e distalmente dalla rotula.

borsite al ginocchipConosciuta anche come ginocchio della lavandaia, tale patologia è il risultato di traumi ripetuti come il frequente inginocchiamento su superfici dure (da cui deriva l'attributo "della lavandaia").

Anche situazioni traumatiche acute, come una forte botta al ginocchio, possono causare una emorragia locale che penetrando nella borsa la irrita e la infiamma (si parla in questo caso di borsite acuta traumatica).

Proprio per questi motivi la borsite al ginocchio si registra più frequentemente negli sport di contatto come il calcio, la lotta, il rugby, la pallavolo e la ginnastica artistica. In tutti questi casi può essere prevenuta semplicemente adottando dispositivi di sicurezza come le ginocchiere imbottite.

Se al trauma si associa anche una lesione cutanea i germi (stafilococchi) presenti sulla cute possono infettare la borsa. Si parla in questo caso di borsite settica.


BORSITE

Le borse sono sacche sierose ripiene di un liquido lubrificante. Questi sacchetti permettono lo scorrimento senza attriti del tendine sopra l'articolazione. Normalmente le borse sono riempite da un sottile film di liquido ma in particolari condizioni possono infiammarsi richiamando fluidi al loro interno. Questo rigonfiamento prende il nome di borsite.

Diagnosi

Solitamente la diagnosi di borsite viene effettuata tramite un esame obiettivo (o clinico) valutando la sintomatologia del paziente. Indagini diagnostiche come radiografie e risonanza magnetica non sono normalmente necessarie ma possono essere effettuate per escludere eventuali complicanze (fratture osee)

Sintomi

La borsite del ginocchio è una delle più comuni cause di rigonfiamento e dolore di questa articolazione.

Il sintomo più frequente della malattia è infatti il rigonfiamento palpabile al di sopra della patella, spesso associato a limitata mobilità dell'articolazione, arrossamento e calore locale. L'inginocchiamento, il movimento e la palpazione tendono ad aggravare la sintomatologia dolorosa.

Cura

Il trattamento della borsite al ginocchio si differenzia in base alle cause di origine. Per le borsiti acute traumatiche è molto importante raffreddare immediatamente la zona per controllare l'emorragia (4 impacchi giornalieri da 5-20 minuti per i primi 2-3 giorni). In un secondo momento è importante applicare un bendaggio compressivo che, associato al riposo dell'articolazione, permette la guarigione in circa sette giorni.

La borsite recidivante al ginocchio, come abbiamo visto, è causata da piccoli traumi ripetuti nel tempo. Per questo motivo tende a cronicizzare rendendo più difficile la guarigione. Anche in questo caso si consiglia di ripetere lo stesso trattamento visto per la borsite traumatica (R.I.C.E: ghiaccio, bendaggio/compressione, riposo, elevazione). Spesso però tali misure non sono sufficienti ed il medico può eseguire iniezioni locali di cortisone associate ad aspirazione del liquido in eccesso o ricorrere ad un piccolo intervento di asportazione chirurgica.

La borsite settica, talvolta associata a febbre, impone oltre alle misure generali (R.I.C.E) l'utilizzo di antibiotici (solitamente per via endovenosa) e di accurate norme igieniche per combattere l'infezione. In questi casi il medico può decidere di aspirare un po' di liquido per eseguire delle indagini di laboratorio ed, eventualmente, suggerire l'intervento di asportazione chirurgica.


Borsite infrarotulea: colpisce la piccola borsa localizzata al di sotto del tratto distale del tendine rotuleo, in corrispondenza del tratto anteroprossimale della tibia. Patologia molto più rara della precedente può essere causata dalla presenza di un frammento osseo, o da una complicanza residua della malattia di Osgood-Shattler. Il dolore è quindi localizzato nel tratto inferiore del ginocchio ed il trattamento, spesso conservativo, è del tutto simile a quello della borsite prerotulea.


martedì 18 marzo 2008

In bici sulle rive del Po.

Sabato scorso ho preso la mia Bianchi e mi sono fatto una cinquantina scarsa di km, alla scoperta dei paesaggi del ferrarese, un pò come ai tempi delle escursioni su due ruote lungo le rive del Brenta, tra i boschi dei colli euganei o sulle pendenze dell'altopiano di Asiago. Ovviamente, nonostante il fisico e la indole da scalatore, qui nella Padania Di Sotto non c'è pericolo di essere indotto in tentazione: nessuna vetta all'orizzonte ! Meglio così. Il mio ginocchio non può...
Percorso: da Ferrara a Pontelagoscuro, riva destra del Po fino a Ro Ferrarese, andata e ritorno.
La giornata era un pò grigia, con qualche sprazzo di luce. Cerco di documentare la piacevolezza delle sensazioni che ho provato con qualche foto scattata qua e là col mio inseparabile Nokia... un telefono che fa le foto... pazzesco, per uno come me che ha cominciato in cabina coi gettoni simil bronzo...!

Tornando al paesaggio:

da una parte la campagna...



...dall'altra sua maestà, il fiume più grande d'Italia...



... e ancora la sponda ferrarese del Po ...



...e per finire il fiume (tra le nere trame di un boschetto di fine autunno)...


...e anche in questo fine-settimana abbiamo accontentato il fisico e la mente!

martedì 11 marzo 2008

Torta di mele (la mia preferita)

Il ginocchio duole un pò, forse a causa dei 46 km di bici di sabato scorso, dunque siamo ben lontani dalla guarigione. L'ottimismo però non deve mancare e quindi mi sono concesso una torta un pò meno dietetica di quella di yogurt, anche se sicuramente più sana dei biscotti ricchi di grassi idrogenati e chi sa quali sostanze industriali con cui sono solito aprire le mie giornate insieme all'immancabile tazzona di caffelatte. La torta di mele è in assoluto la mia preferita!



Ingredienti :
250 g di farina
70 g di burro
2 uova
150 g di zucchero
1/2 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
400-500 g di mele miste
buccia grattugiata di 1 limone
marmellata di pesche o prugne o albicocche (la mia preferita)
1 pizzico sale


Ricetta :
1- Sbattere le uova con un pizzico di sale e aggiungere lentamente lo zucchero fino ad ottenere una crema gonfia e spumosa.
2- Unire la farina setacciata diluendo mano a mano il composto con il latte. Quindi aggiungere il burro precedentemente fuso a bagnomaria, la buccia del limobe grattugiata ed infine la bustina di lievito sciolta in un po' di latte.
3-Versare il composto nella teglia, che invece di essere imburrata potrà essere rivestita di carta forno, e disporre a raggiera le mele tagliate a fettine sottili. Sulla superficie mettere qualche fiocchetto (e anche qualcosa in più) di marmellata ed infornare a 180°- 200° per 50-60 minuti circa (nel mio "forno" elettrico 1 ore e 15 circa). Ancora calda spolverizzare con zucchero a velo.



Commento:
Mmmmm... che bontà!



venerdì 29 febbraio 2008

Play-list: Fartlek 1.

Fartlek è un termine svedese che significa "gioco di velocità" ed è una tipologia di allenamento che mette sotto sforzo principalmente il sistema aerobico. La differenza tra questo tipo di allenamento e l'allenamento continuo sta nel fatto che l'intensità o la velocità dell'esercizio varia, ciò significa che il sistema aerobico e anaerobico sono messi sotto sforzo alternativamente.
Esistono vari modi di applicare il fartlek per un podista, come quello di correre alternativamente un minuto veloce ed un minuto lento per tutta la durata dell'allenamento, oppure la cosiddetta piramide, cioè 1 minuto veloce e 1 lento, 2 minuti veloci e 2 lenti, 3 veloci e 3 lenti, 5 veloci, e poi di nuovo 3 lenti, 3 veloci, ecc. a scendere.
Un'altro modo è quello che adotto io, soprattutto all'inizio della preparazione, quando la condizione fisica non è granchè e serve qualche stimolo in più per superare la fatica dell'allenamento e la pigrizia che ti spinge a trovare scuse per evitare di sottoporsi all'ennesima faticaccia, e consiste nel correre con ipod e cuffiette e spararsi una play-list che alterni brani veloci a brani lenti. Anche per questo tipo di tecnica esistono varie modalità di esecuzione: a parte i gusti personali, la play-list può essere creata in funzione del ritmo delle canzoni, in modo che questo indichi al runner l'andatura da tenere (in termini di passi al minuto), oppure, come nel mio caso , in funzione delle sensazioni ed emozioni che un brano evoca nel corridore, spingendolo a correre più o meno velocemente. I sognatori come me correndo si immaginano di essere dentro un film, tipo "Momenti di gloria", di cui la colonna sonora è la play-list che stanno si fanno "trascinare" dai brani che inducono delle modifiche dell'equilibrio ormonale tali da spingerlo a correre più o meno velocemente.
Tra qualche settimana ricomincerò a correre e potrei presto ricorrere a qualche fartlek musicale.
Tenendo che i brani dispari corrispondono a tratti veloci, quelli pari a tratti lenti, questa è una delle mie play-list preferite:

1. Swan (ELISA)

2. Cardiologia (FRANCESCO DE GREGORI)

3. Gino a l'alfetta (DANIELE SILVESTRI)

4. Shape of my heart (STING)

5. Hands clean (ALANIS MORRISSETTE)

6. Todo amor que huve nessa vida (CASSIA ELLER)

7. Nato per me (LIGABUE)

8. Le mie parole (SAMUELE BERSANI)

9. I will follow (U2)

10. Ma quando dici amore (RON e ELISA)


Purtroppo la qualità di alcuni video non è il massimo e non rende l'idea del brano ma è il meglio che ho trovato sulla rete.

martedì 19 febbraio 2008

Strana la vita!

Davvero singolare il fatto che solo un anno fa persi 12 kg grazie ad una dieta a base di frutta, verdura e yogurt. Ripresi a correre sentendomi più leggero e veloce che mai e i vip facevano a gara per chiedermi di posare in foto con loro in occasione di qualche competizione ufficiale...




Nel bel mezzo della ascesa agonistica è arrivato l'infortunio e quindi la pausa di riflessione: niente corse, niente allenamenti, riposo, terapie (presumo, vedremo venerdi prossimo cosa dirà l'ortopedico). E allora come occupare il tempo? Perchè non cimentarsi nel ruolo di esperto di vini infiltrandosi nelle mostre enogastronomiche come quella di Verona di sabato scorso?




Risultato: 4 dei 12 kg sono già rientrati alla base e il destino, nella ciclicità che lo contraddistingue, mi stà riportando mio malgrado ai livelli di massa corporea che salutai agli inizi di uno strano e irripetibile 2007!
E' più difficile vincere le tentazioni culinarie o abbattere il muro delle tre ore? Mah... Come si dice: ai posteri l'ardua sentenza!

venerdì 15 febbraio 2008

Torta di Yogurt



Ingredienti :

2 vasetti (250g) yogurt intero
3 vasetti farina
2 vasetti zucchero
scorza di un limone
1 bustina lievito
3 uova
burro e farina per la tortiera

Ricetta :
1- mettere i tuorli in una terrina capiente, avendo cura di tenere da parte gli albumi. Aggiungere ai tuorli lo zucchero e amalgamare con un cucchiaio, finché il composto non diventi una crema spumosa.

2- aggiungere un cucchiaio di farina e uno raso di yogurt, poi mescolare il composto. Ripetere l'operazione, sempre con un cucchiaio di farina, uno di yogurt e una mescolata, fino ad esaurire gli ingredienti. Il risultato dovrà essere omogeneo.

3- aggiungere la scorza di limone grattugiata e il lievito; quest'ultimo conviene passarlo al colino per evitare grumi. Amalgamare il tutto

4- montare a neve ferma gli albumi tenuti da parte, poi incorporarli delicatamente (perché non si smontino). Amalgamare dolcemente il tutto.

5- imburrare ed infarinare una tortiera a cerchio apribile, versarvi il composto e infornare a 180°C per 30 minuti (per il mio forno elettrico vuol dire manopola a ore tre per 50 minuti). Togliere dal forno e lasciar raffreddare.


Consigli :
La ricetta è già leggera di per sé (solo 207 kcal per 100g, ma essendo la torta molto soffice una fetta da 100g è veramente grande!), e fornisce solo il 7% di grassi; qualora si volesse renderla ancora più leggera, si può utilizzare la stessa quantità di yogurt magro, un solo vasetto di zucchero (perché in effetti se lo yogurt è alla frutta è già dolce!) o addirittura un vasetto di dolcificante. A quel punto diventa una torta eterea!
Una presentazione golosa è fatta con frutta fresca dello stesso tipo dello yogurt, o con un coulis (sciroppo) di frutta se si è scelto lo yogurt naturale.
La ricetta si presta ad essere utilizzata con qualsiasi tipo di yogurt, e cambia davvero tanto; al cocco, alla pesca, alla stracciatella, alla fragola, al caffé, alla vaniglia, al limone sono solo alcune idee!

Commento :
Grazie a questa ricetta ho scoperto il piacere di cucinare oltre a quello di mangiare dolci sani e dimagrire contemporaneamente (da 72 kg a 60 kg)! Se si vuole eliminare il burro (io ne uso comunque uno poco grasso) si può usare carta da forno. Sembra incredibile che sia possibile creare un dolce così buono senza burro, senza olio e senza eccessivo zucchero!
In questo momento di stop agonistico e lento, inesorabile aumento del peso corporeo, per me torna molto utile questa ricetta. Quando avrò bisogno di acidi grassi e zuccheri da bruciare e non correrò il rischio di "rimpinguare" gli adipociti potremo parlare di altri piani alimentari.

venerdì 8 febbraio 2008

Parole di Samuele Bersani

Incertezza politica, qualunquismo e incoerenza diffusi, il precariato del lavoro di docente, la passione per il running, il piacere di rallentare ogni tanto, di "assaporare" i momenti, le esperienze di vita ,...

"...

Io sono un portatore sano di sicuro precariato
e anche nel privato resto in prova
e ho un incarico a termine lo so
ma ho molta volontà, non c'è pericolo.

..."

(da Sicuro precariato di Samuele Bersani)


"...

Lo scrutatore non votante
è indifferente alla politica
Ci tiene assai a dire "ohissa!"
Ma poi non scende dalla macchina
È come un ateo praticante
Seduto in chiesa alla domenica
Si mette apposta un po in disparte
Per dissentire dalla predica

..."

(da Lo scrutatore non votante di Samuele Bersani)


"...

In mezzo a tanti partenti che sono "pronti partenza via"
mi son promesso anch' io di correre domenica
con canottiera acrilica e sciatalgia
La folla segue l'evento in strada ai lati o sopra il guard-rail
l'incitamento col megafono un po' scarico dà un' emozione che non ho provato mai
Conto le ambulanze che passano
chi si è immaginato al traguardo si è già spompato
Conto le auto in panne al semaforo
e le facce scure nei vetri di uno scortato
Mentalmente faccio un bel calcolo, si modifica lungo il percorso nel risultato
come un discorso improvvisato

..."

(da Il maratoneta di Samuele Bersani)


Dentro al replay
fra miliardi di altri ci sei
e non hai scia
luminosa d'auto
anche di periferia
come i sogni che farai
o prenderai a noleggio
quando ti addormenterai
con le scarpe sul letto

Dentro al replay
con la testa girata un po' in sù
da fotografia
ci sei anche tu prima di andare via
"se rimango ancora qui
è come se morissi
e guardandomi allo specchio
ad un tratto sparissi"

Cadono le stelle e sono cieco
e dove cadono non so
cercherò, proverò, davvero
ad avere sempre su di me il profumo delle mani
riuscire a fare sogni tridimensionali
non chiedere mai niente al mondo
ho solo te
come una cosa che non c'è
cercando dappertutto anche in me
ti vedo

Dentro al replay
per un attimo c'ero e anche lei
ma in quel momento
qualcosa ho cancellato
si è fermato il tempo, la sua regolarità
e come se morissi
è sparita anche la luna,
è cominciata l'eclissi

Cadono le stelle
allora è vero
e io non so se ci sarò
dove andrò
non lo so se lo merito o no
se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari
se troverò il coraggio ti telefono domani
e più sarò lontano e più sarò da te
dimenticato e muto
come uno che non c'è
tornerò, tornerò davvero
a sentire su di me profumo delle mani
di notte io farò sogni tridimensionali
senza chiedere mai niente al mondo
neanche a te
senza chiedermi perché
ti vedo dappertutto
anche in me
ti vedo

(Replay di Samuele Bersani)

mercoledì 6 febbraio 2008

Guarigione lontana: diagnosi ancora incerta!

Niente da fare. Dopo quattro uscite da 3,5 km per quattro giorni consecutivi, un paio di giorni di riposo, un 6 km tranquillo al ritmo di corsa lenta e un tentativo di 10km sabato scorso il ginocchio è tornato a fare male. Il deca non sono nemmeno riuscito a finirlo perchè mi sono fermato al settimo camminando, anzi zoppicando, per i restanti 3 km che mancavano per tornare a casa, anche se a dire il vero sin dal primo kilometro ho sentito che qualcosa non andava e probabilmente avrei dovuto finirla lì.

Responso della visita ortopedica di lunedi scorso: probabile condropatia rotulea, cioè la cartilegine della rotula del ginocchio destro si è usurata. A chiarire meglio l'entità del danno, le possibilità di recupero, eventualmente i tempi e le modalità per tornare a correre bisognerà aspettare l'esito della risonanza magnetica che effettuerò il prossimo mercoledi 13 febbraio.

Il mio dentista, appassionato di sport aerobici nonchè di posturologia, ipotizza che il problema nasca dal fatto che la mia gamba destra è più corta di 2 cm e che il rialzo che porto non è sufficiente a compensare questa differenza (dovrebbe essere di 1,5cm ma col tempo si è assottigliato). In tal caso si potrebbe rimediare...

Insomma i tempi si allungano e l'incertezza rimane sovrana: incrocio le dita. Intanto cercherò di organizzarmi per qualche nuotata in piscina (niente rana) e dei giri in bici (evitando salite).

martedì 29 gennaio 2008

Ricomincio da tre!

Ho rotto il ghiaccio! Sabato 26 gennaio 2008 finalmente mi sono deciso a rimettere ai piedi le "Nike Pegasus + 2007" per muovere i primi passi podistici del 2008. E' stato un pò strano reindossare il cardio, controllare il cronometro (l'ultimo tempo registrato era 1h 35' 09'', datato 16 dicembre 2007, ovvero personale nella mezza ottenuto a Castelmaggiore sotto la neve ...), calzare le mie Nike, ...
Dopo un mese e dieci giorni di totale riposo ho ricominciato esattamente come nel 2007: giretto dell'isolato, 3 kilometri e mezzo di corsa lenta intorno a casa. Ho notato con piacere che il ritmo che le gambe automaticamente hanno preso era quello della corsa lenta prima che smettessi, 5'20''/km, poco importa che abbia fatto più fatica del solito (160 pulsazioni di media sono un pò troppe) e che i quadricipiti abbiano rivelato tutta la ruggine depositatasi in questo mese abbondante di inattività con un indolenzimento degno del trentacinquesimo kilometro in maratona: l'importante è che il ginocchio non dia segnali negativi.
Lunedi 4 febbraio avrò il responso dell'ortopedico ma spero che quei primi tre kilometri siano l'inizio del rientro, l'inversione di tendenza . So che non devo avere fretta, non devo spingere ma tornare gradualmente ai kilometraggi e alle velocità a cui ero abituato. Per il momento mi accontenterei di riuscire a fare di nuovo della corsa il mio hobby (quasi) quotidiano. Poi il resto verrà piano piano, per il momento senza obiettivi, senza tabelle, senza lavori, senza test, riassaporando il piacere di correre dove voglio, quanto voglio, quando voglio.




mercoledì 23 gennaio 2008

Considero valore

Qualche mese fa ho assistito ad un concerto di Gian Maria Testa dedicato al tema delle migrazioni moderne: una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni.
In quell'occasione si è esibito sul palco anche lo scrittore, giornalista e poeta Erri De Luca che ha accompagnato il cantautore piemontese contribuendo a creare una "piacevole magia" di musica e parole.
Tra le tante cose cho ho "scoperto" in quell'occasione ho apprezzato in particolar modo alcuni versi scritti dallo stesso Erri De Luca. Poche parole che rendono l'idea...


Valore,
di Erri De Luca

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che .

Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual'e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.




martedì 22 gennaio 2008

Rieccomi!

Eccomi qua. Ci sono ancora! Pronto ad affrontare questo nuovo anno bisesto sperando che sia ricco di successi e tanta salute. Un pò per gli impegni di lavoro un pò per la depressione da crisi di astinenza da endorfine ho aspettato un pò per il mio primo post del 2008.
Dopo un bel giro nell'est europeo (Bratislava, Cracovia e Praga, passando per Vienna), primi appuntamenti importanti del nuovo anno: 25 gennaio dal dentista per ricostruire ciò che una volta era un dente e 4 febbraio visita ortopedica per gonalgia al ginocchio destro. Ebbene sì, il grande 2007 podistico lo stò pagando tutto a causa del mal di ginocchio che non mi abbandona e dalla mitica mezza di Castelmaggiore con personale sotto la neve non ho più fatto neanche mezzo metro con le scarpe da running. E' dura stare fermi ma...a volte bisogna cadere per rialzarsi e tornare più forti di prima!
Insomma, stò cadendo a pezzi ma piano piano rimetterò ogni tassello al suo posto per ricostruire un Bonny ancora con la voglia e la forza di inseguire e forse battere i propri limiti.

Buon 2008 a chiunque passi da queste parti!