giovedì 20 marzo 2008

Il ginocchio della lavandaia

Non vedendo progressi per quanto riguarda il dolore al ginocchio nonostante i 3 mesi di inattività ho fatto una visita dal fisioterapista. Diagnosi: infiammazione del tendine con borsite infrarotulea (che spiegherebbe il versamento riscontrato con la risonanza magnetica). Terapia consigliata: tecarterapia con massaggi e successivo potenziamento del quadricipite. Dopo 4 sedute ritorno (graduale) alla attività.
Proviamo anche questa! Per il momento sarei contento di riuscire a tornare a correre, pochino, piano ... ma correre. Poi vedrò di raggiungere una condizione sufficiente a sostenere la prova dell'elettrocardiogramma sotto sforzo per passare la visita medica per attività agonistica. Non vado oltre con le aspettative. Per ora sarebbe già questo un bel risultato!

... e basta con le genuflessioni a messa!


Borsite al ginocchio

La borsite al ginocchio, detta prerotulea, è la conseguenza di una infiammazione della borsa sierosa prepatellare collocata anteriormente e distalmente dalla rotula.

borsite al ginocchipConosciuta anche come ginocchio della lavandaia, tale patologia è il risultato di traumi ripetuti come il frequente inginocchiamento su superfici dure (da cui deriva l'attributo "della lavandaia").

Anche situazioni traumatiche acute, come una forte botta al ginocchio, possono causare una emorragia locale che penetrando nella borsa la irrita e la infiamma (si parla in questo caso di borsite acuta traumatica).

Proprio per questi motivi la borsite al ginocchio si registra più frequentemente negli sport di contatto come il calcio, la lotta, il rugby, la pallavolo e la ginnastica artistica. In tutti questi casi può essere prevenuta semplicemente adottando dispositivi di sicurezza come le ginocchiere imbottite.

Se al trauma si associa anche una lesione cutanea i germi (stafilococchi) presenti sulla cute possono infettare la borsa. Si parla in questo caso di borsite settica.


BORSITE

Le borse sono sacche sierose ripiene di un liquido lubrificante. Questi sacchetti permettono lo scorrimento senza attriti del tendine sopra l'articolazione. Normalmente le borse sono riempite da un sottile film di liquido ma in particolari condizioni possono infiammarsi richiamando fluidi al loro interno. Questo rigonfiamento prende il nome di borsite.

Diagnosi

Solitamente la diagnosi di borsite viene effettuata tramite un esame obiettivo (o clinico) valutando la sintomatologia del paziente. Indagini diagnostiche come radiografie e risonanza magnetica non sono normalmente necessarie ma possono essere effettuate per escludere eventuali complicanze (fratture osee)

Sintomi

La borsite del ginocchio è una delle più comuni cause di rigonfiamento e dolore di questa articolazione.

Il sintomo più frequente della malattia è infatti il rigonfiamento palpabile al di sopra della patella, spesso associato a limitata mobilità dell'articolazione, arrossamento e calore locale. L'inginocchiamento, il movimento e la palpazione tendono ad aggravare la sintomatologia dolorosa.

Cura

Il trattamento della borsite al ginocchio si differenzia in base alle cause di origine. Per le borsiti acute traumatiche è molto importante raffreddare immediatamente la zona per controllare l'emorragia (4 impacchi giornalieri da 5-20 minuti per i primi 2-3 giorni). In un secondo momento è importante applicare un bendaggio compressivo che, associato al riposo dell'articolazione, permette la guarigione in circa sette giorni.

La borsite recidivante al ginocchio, come abbiamo visto, è causata da piccoli traumi ripetuti nel tempo. Per questo motivo tende a cronicizzare rendendo più difficile la guarigione. Anche in questo caso si consiglia di ripetere lo stesso trattamento visto per la borsite traumatica (R.I.C.E: ghiaccio, bendaggio/compressione, riposo, elevazione). Spesso però tali misure non sono sufficienti ed il medico può eseguire iniezioni locali di cortisone associate ad aspirazione del liquido in eccesso o ricorrere ad un piccolo intervento di asportazione chirurgica.

La borsite settica, talvolta associata a febbre, impone oltre alle misure generali (R.I.C.E) l'utilizzo di antibiotici (solitamente per via endovenosa) e di accurate norme igieniche per combattere l'infezione. In questi casi il medico può decidere di aspirare un po' di liquido per eseguire delle indagini di laboratorio ed, eventualmente, suggerire l'intervento di asportazione chirurgica.


Borsite infrarotulea: colpisce la piccola borsa localizzata al di sotto del tratto distale del tendine rotuleo, in corrispondenza del tratto anteroprossimale della tibia. Patologia molto più rara della precedente può essere causata dalla presenza di un frammento osseo, o da una complicanza residua della malattia di Osgood-Shattler. Il dolore è quindi localizzato nel tratto inferiore del ginocchio ed il trattamento, spesso conservativo, è del tutto simile a quello della borsite prerotulea.


martedì 18 marzo 2008

In bici sulle rive del Po.

Sabato scorso ho preso la mia Bianchi e mi sono fatto una cinquantina scarsa di km, alla scoperta dei paesaggi del ferrarese, un pò come ai tempi delle escursioni su due ruote lungo le rive del Brenta, tra i boschi dei colli euganei o sulle pendenze dell'altopiano di Asiago. Ovviamente, nonostante il fisico e la indole da scalatore, qui nella Padania Di Sotto non c'è pericolo di essere indotto in tentazione: nessuna vetta all'orizzonte ! Meglio così. Il mio ginocchio non può...
Percorso: da Ferrara a Pontelagoscuro, riva destra del Po fino a Ro Ferrarese, andata e ritorno.
La giornata era un pò grigia, con qualche sprazzo di luce. Cerco di documentare la piacevolezza delle sensazioni che ho provato con qualche foto scattata qua e là col mio inseparabile Nokia... un telefono che fa le foto... pazzesco, per uno come me che ha cominciato in cabina coi gettoni simil bronzo...!

Tornando al paesaggio:

da una parte la campagna...



...dall'altra sua maestà, il fiume più grande d'Italia...



... e ancora la sponda ferrarese del Po ...



...e per finire il fiume (tra le nere trame di un boschetto di fine autunno)...


...e anche in questo fine-settimana abbiamo accontentato il fisico e la mente!

martedì 11 marzo 2008

Torta di mele (la mia preferita)

Il ginocchio duole un pò, forse a causa dei 46 km di bici di sabato scorso, dunque siamo ben lontani dalla guarigione. L'ottimismo però non deve mancare e quindi mi sono concesso una torta un pò meno dietetica di quella di yogurt, anche se sicuramente più sana dei biscotti ricchi di grassi idrogenati e chi sa quali sostanze industriali con cui sono solito aprire le mie giornate insieme all'immancabile tazzona di caffelatte. La torta di mele è in assoluto la mia preferita!



Ingredienti :
250 g di farina
70 g di burro
2 uova
150 g di zucchero
1/2 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
400-500 g di mele miste
buccia grattugiata di 1 limone
marmellata di pesche o prugne o albicocche (la mia preferita)
1 pizzico sale


Ricetta :
1- Sbattere le uova con un pizzico di sale e aggiungere lentamente lo zucchero fino ad ottenere una crema gonfia e spumosa.
2- Unire la farina setacciata diluendo mano a mano il composto con il latte. Quindi aggiungere il burro precedentemente fuso a bagnomaria, la buccia del limobe grattugiata ed infine la bustina di lievito sciolta in un po' di latte.
3-Versare il composto nella teglia, che invece di essere imburrata potrà essere rivestita di carta forno, e disporre a raggiera le mele tagliate a fettine sottili. Sulla superficie mettere qualche fiocchetto (e anche qualcosa in più) di marmellata ed infornare a 180°- 200° per 50-60 minuti circa (nel mio "forno" elettrico 1 ore e 15 circa). Ancora calda spolverizzare con zucchero a velo.



Commento:
Mmmmm... che bontà!