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domenica 10 maggio 2009

Bonny c'è... ma ha ancora tanto da imparare! Impresa di Antonella aTrieste!

Trieste, Domenica 3 maggio 2009: sono tornato ad essere un maratoneta . Ho concluso la mia settima maratona a distanza di un anno e mezzo dalla sesta. Ho già scritto e detto molto su questo anno e mezzo, gli infortuni e le continue speranze disilluse da ricadute sistematiche della tendinite al tendine rotuleo del ginocchio destro. E già questo è un successo, l'aver concluso anche questa maratona. Aver tagliato il traguardo. Aver rimesso al collo una medaglia...


Ma cominciamo dall'inizio a descrivere un week-end podistico, per molti aspetti da ricordare. Antonella, Alessandro ed io partiamo sabato 2 maggio per Trieste e dopo un paio d'ore e mezza di viaggio in macchina siamo già in Piazza Unità d'Italia a ritirare pettorale e pacco gara. Davvero suggestivo il contesto della piazza più grande d'Europa affacciata sul mare su cui è collocato l'arrivo della maratona che ci apprestiamo a correre, ognuno con le proprie aspettative e con le proprie motivazioni. Tutti con la consapevolezza di apprestarci a vivere l'ennesima avventura podistica, su un percorso tanto difficile da intrepretare, per il clima e per l'altimetria, quanto bello dal punto di vista paesagistico...



Obiettivi cronometrici: Alessandro, dopo l'ottima prova nella mezza di Padova della domenica precedente, vuole provare a sfondare il muro delle tre ore. Antonella, a sua volta in stato di grazia, dopo aver raccolto il personale nella mezza a Padova, vuole mettere a frutto gli allenamenti da triatleta anche nella distanza più lunga per tentare di scendere sotto le 3 ore e 30. Il mio obiettivo è quello di finirla senza problemi fisici, confermare di poter tornare correre maratone, magari migliorando il tempo di 3 ore e 28' e 34" di Milano.
La mattina di domenica i primi presagi di quello che succederà in giornata si manifestano al risveglio, alle 6 di mattina... o meglio al risveglio di Antonella, perchè Alessandro e il sottoscritto non riescono a chiudere occhio e passano la notte insonne: pensieri, tensioni, emozioni? Boh, forse tutto questo o forse altro.
Comincia la gara. Un migliaio di iscritti. Forse in partenza da Gradisca qualcuno di meno. Giornata a tratti coperta, temperatura fresca, percorso a tratti in ombra: sembrano le condizioni ideali per una prestazione importante. Alessandro marca stretto il pace delle 3 ore. Si sente in condizione e i passaggi al decimo kilometro e alla mezza sono davvero importanti, ben al di sotto di quelli previsti e quando il pace tende a rallentare un pò il ritmo addirittura è lui a rilanciare l'andatura. Fà il pace del pace...


Purtroppo in maratona prima o poi arriva il conto, quello che si spende in più poi lo si paga con gli interessi e... ad un certo punto la benzina finisce. La gara di Alessandro verso il personale finisce dopo il trentesimo e la consapevolezza di non poter raggiungre l'obiettivo voluto lo induce a rallentare, a non spingere più e conclude con andatura e spirito da turista chiudendo comunque con un tempo onorevole sotto le 3 ore e 30.



Antonella decide all'ultimo momento di ignorare il pace delle 3 ore e 30, più consono al suo obiettivo cronometrico, e di accompagnarmi nel gruppo del pace delle 3 ore e 15, con l'idea di rallentare a metà gara cercando di contenere il calo nel finale. Il pace delle 3 ore e 15 parte però ad un ritmo forsennato e snocciola kilometri a 4'30'' o meno, un paio di volte addirittura sotto 4'20''! Passaggio al decimo kilometro: 45'35" cioè, per quanto mi riguarda, a ritmo di personale della mezza. A quel punto decido che, se non voglio provare per la prima volta l'efficienza del servizio scopa che "raccoglie" i ritirati, forse è meglio rallentare e cominciare ad assecondare i ritmi suggeriti dal mio battito cardiaco, decisamente inferiori a quelli tenuti fino a quel momento. Lascio il gruppo del pace delle 3 ore e 15 a cui invece rimane agganciata Antonella che prosegue la sua corsa ambiziosa verso il suo nuovo personale. Non la rivedrò più prima del traguardo. Nonostante le difficoltà del percorso, dovute all'altimetria e al caldo nel finale, Antonella arriva in Piazza Unità d'Italia in 3 ore e 20, abbattendo il suo precedente primato di quasi un quarto d'ora e concludendo diciannovesima assoluta tra le donne e prima tra le over 35! E' nata una stella!



Per quanto mi riguarda, confortato dall'ottimismo di Mauro, ma ancora una volta poco fiducioso nel fatto di poter correre bene una maratona senza il riferimento di un pace, sentendo il ritmo di giornata e assecondandolo piano piano, raggiungendo i progressione l'andatura ideale, decido appunto di aggregarmi al gruppone delle 3 e 15. Come sia andata fino al decimo l'ho detto. Da quel momento la mia maratona diventa una corsa in solitaria, in cui le salite intorno al ventesimo, il caldo, la notte insonne, l'antistaminico per prevenire la crisi allergica da polline, i dolori al collo che cominciano a rifarsi vivi dopo metà gara e soprattutto il troppo glicogeno sprecato nei primi kilometri e i crampi da stanchezza negli ultimi sette, producono una "progressione al contrario", ovvero un progressivo rallentamento, uno spegnersi inesorabile delle forse che rende gli ultimi kilometri (corsi ad un ritmo intorno a 5'45'' / km) un vero calvario
che comunque mi permette di arrancare sotto il traguardo fermando il cronometro a 3h 27' 56'' (real time) ovvero personal best nonostante tutto, ovvero per la prima volta sotto le 3 ore e 28!


Partenza alla Wangiru e arrivo da ottantenne. Questo è esattamente ciò che non bisogna fare in maratona. Non fosse per il personale sarebbe da dire che è stata una gara sbagliata, comunque corsa peggio delle due precedenti. Se penso a come stavo sei mesi fa e a quello che ho penato nel 2008 però non posso che essere contento. Contento per aver corso una maratona, dall'inizio alla fine, senza infortuni, confermando di valere meno di 3 ore e mezza e soprattutto di poter dire di essere ancora un maratoneta... molto amatoriale, piuttosto sprovveduto, con i miei limiti fisici e mentali e tante cose ancora da imparare ma comunque maratoneta!



venerdì 1 maggio 2009

Maratona d'Europa di Trieste 2009: il percorso

Iscrizione avvenuta con successo. Pettorale 388!
Ultima sgambara di 4 chilometri di scarico eseguita. La prossima volta che indosserò le Saucony Progride Ride sarà per correre la Maratona di Trieste.


Il percorso della Maratona di Trieste, nell'edizione 2009, è prevalentemente pianeggiante e (per chi ha gambe, se non c'è troppo vento o troppo caldo) veloce. La partenza avviene da Piazza Unità a GRADISCA (32 m slm), antico stanziamento longobardo sul fiume Isonzo in provincia di Gorizia.
Si passa poi per SAGRADO, FOGLIANO, RONCHI dei LEGIONARI, transitando dinanzi al SACRARIO di REDIPUGLIA, il più grande sacrario militare italiano con più di centomila caduti.
Dopo MONFALCONE si giunge in corrispondenza di DUINO (km 21.097) da dove partirà la 14° edizione della Maratonina Europea dei Due Castelli che affiancherà, dopo il passaggio della testa della corsa, i concorrenti della Maratona.
Si corre quindi lungo la spettacolare Strada Costiera con la Galleria Naturale e la splendida Riviera Triestina.



Il suggestivo arrivo è collocato nella stupenda Piazza Unità d’Italia a TRIESTE.


Dal punto di vista altimetrico i punti più impegnativi del percorso sono nella fase centrale della gara: al kilometro 18 e al kilometro 20,5 vi sono due salite di 500 metri e al kilometro 24 il tratto più difficile che consiste in una salita di circa un kilometro che porta al punto più alto del percorso, circa 80 metri sul livello del mare.
Bisognerà risparmiare energie fino al diciottesimo, gestire lo sforzo senza spendere troppo fino al venticinquesimo e poi ... chi avrà ancora glicogeno da spendere potrà sfruttare la lunghissima discesa che porta fino a zero metri s.l.m. in corrispondenza del trentaseiseimo kilometro. Da lì in poi comincerà a farsi sempre più intenso il profumo di Trieste e della sua piazza, la più grande in europa tra quelle che si affacciano sul mare e a cui si giungerà senza dover affrontare alcun'altra pendenza di rilievo.

giovedì 30 aprile 2009

Mezza Maratona del Santo: buona la prima!

Domenica 26 aprile 2009 stranamente nuvolosa, grigia e fresca, poco gradita meteorogicamente dai turisti ma molto dai runner che hanno affrontato la Maratona del Santo, solitamente stroncagambe a causa dei primi caldi primaverili e dell'umidità. In occasione del decimo anniversario della Maratona della mia città, per la prima volta è stata organizzata la gara sulla mezza distanza, 21.1km da Camposanpiero a Padova e anche questa gara, forse anche per le favorevoli condizioni climatiche si è rivelata velocissima! Chissà che non venga riproposta nei prossimi anni!
Mentre mi cimentavo nella stracittadina di 12km abbondanti, corsa in un poco più di un'oretta, allenamento di scarico a sette giorni dal mio ritorno in Maratona (per la prima volta a Trieste), Livio, Alessandro e Antonella "testavano" la nuova Mezzamaratona del Santo con risultati a dir poco lusinghieri.
Livio ha chiuso in scioltezza sotto le due ore, come da previsione, nonostante il ritardo di preparazione, in attesa di tentare di migliorare il personale nella mezza di Trieste.


Alessandro nel tentativo di attaccare il muro dell'ora e venticinque, per capire se correre una maratona sotto le tre ore è sogno o realtà, ha sfoderato un invidiabile 1h 22' 28"! Personal Best!


Antonella, che cercava conferme dei recenti miglioramenti per ritrovare sensazioni di imprese passate e, nel tentativo di scendere sotto l'ora e trentanove, ha seguito l'istinto e con naturalezza disarmante ha fermato il cronometro dopo 1h 32' 04" dalla partenza, dodicesima assoluta tra donne! Personal Best!


Complimenti a tutti. L'anno prossimo la Mezza del Santo la voglio correre anch'io! E domenica prossima... tutti a Trieste!


sabato 25 aprile 2009

Super ammortizzazione

Come gli addetti ai lavori podistici sanno, una buona scarpa da running del tipo A3, cioè protettiva, generalmente ammortizzante e stabile, adatta quindi alle gare di running di lunga distanza come la maratona, perde di efficacia dopo circa 7-800 km. Dal 2007, pur considerando i lunghi periodi di pausa nel corso del 2008, ho sempre solo corso (gare, allenamenti brevi e lunghi, lenti, veloci e medi) con le "Nike Omega Pegasus + 2007". Questo modello è di fatto il primo vero modello da running del tipo A3 che io abbia mai usato e, in virtù dei problemi di tendinite che mi hanno afflitto l'anno scorso avevo deciso di limitare gli esperimenti al minimo (cioè a zero) e non ho mai osato prendere in considerazione una scarpa diversa da questa. Dopo quella grigia e rossa (con cui ho ottenuto il personale alla maratona di Milano), ho comprato la grigia e azzurra e quindi la bianca e arancione ma sempre e solo "Nike Omega Pegasus + 2007".
Ebbene ora che sono arrivato al limite dei 700km, considerato che il mio primo grande amore tra le scarpe da running è ormai fuori produzione (sostituito dalla "Nike Omega Pegasus + 25" che probabilmente ha le stesse caratteristiche ma "sembra" un pò diversa) e che è imminente la Maratona di Trieste, ho deciso di cambiare. Ho deciso che è arrivato il momento di una super ammortizzata (in teoria ancora più protettiva e quindi utile per le mie ginocchia di cristallo). Sono andato per comprare la "Nike Vomero +3" di cui ho sentito parlare un gran bene da diverse persone e... ho comprato la "Saucony Progride Ride"!




Infatti il modello che cercavo della Nike non era disponibile nel mio piedino da 8,5 e ho chiesto al venditore "me ne dia una simile". Ed è spuntata lei. L'ho calzata, l'ho provata per qualche secondo ed è stato subito amore. C'ho già fatto un centinaio di kilometri e devo dire che, a parte 3 o 4 vesciche, normale prezzo da pagare quando si corre con un modello di scarpa completamente nuovo, ormai siamo in simbiosi quasi perfetta. Correre con delle super-ammortizzate fa uno strano effetto, è come se poggiando il piede a terra affondassi nell'ovatta. Addirittura queste scarpe pesano appena 300 grammi, cioè 50 grammi in meno delle "Pegasus", quasi come delle A2, intermedie meno protettive, ma è tale l'effetto ammortizzante che non ho l'impressione di leggerezza che avrei indossando delle A2 di pari peso.
Saranno loro, le mie nuove "Saucony Progride Ride", le mie fedeli compagne di viaggio nella gita di 42,2 km che mi porterà domenica 3 maggio da Gradisca alla piazza Unità d'Italia di Trieste... ovviamente sempre di corsa.

lunedì 20 aprile 2009

Si può fare!

Lunghissimo di 36km sotto il sole pasquale d'aprile fatto in 3h 11' e rotti (5'20''/km di media), con un pò di fatica generale, un pò troppo entusiasmo iniziale (sotto i 5'10''/km) e discreta sofferenza finale (media di 5'40''/km negli ultimi 5 km)!

Test di Yasso eseguito in settimana: tirando (troppo anche rispetto all'ultimo test del 2007 che funzionò alla perfezione) nelle frazioni da 800 mt, corse in 3'06'' all'inizio e in 3' 30'' alla fine (troppo variabili), con ancora nelle gambe la fatica da smaltire del lunghissimo pasquale (troppa, ha condizionato il calo nel finale) e correndo troppo veloce anche i 400 mt di recupero (2'14'' di media...) è risultato un 3'19'' ... che tradotto in "previsione tempo maratona" diventa 3h19': magari!!! Le troppe condizioni non adeguate rende la previsione poco attendibile ma almeno è un punto di riferimento da cui partire e un buon motivo per essere ottimisti.

Lungo di 20km domenicale sul lungargine del Po sotto la pioggia archiviato, senza grande fatica e con buone sensazioni, sotto l'ora e quaranta in progressione: media di 5'15''/km nei primi 5 km, 5'05''/km i successivi 5 km, 5'00/km dal sesto al quindicesimo e 4'36''/km nell'ultimo quarto del percorso. Bene!

E ora? Ora il mio pensiero si riassume nella celebre frase che il Dr. Frankstein Junior proferì, dopo aver capito che le sue speranze di veder realizzato il suo progetto, a cui tanto tempo e fatica aveva dedicato, erano fondate: SI PUO' FARE!!!


E allora il 3 maggio correrò la mia settima maratona. Dopo Milano del (lontano) dicembre 2007 e la tendinite al ginocchio tornerò a correre 42,2 km in una sola volta a Trieste, nella Maratona d'Europa. Non importa se non migliorerò il personale di 3h28'24'' di Milano 2007, l'importante sarà correrla tutta, finirla in buone condizioni. Partirò per correrla sotto le 3 ore e 20 minuti ma se non ci riuscirò sarà comunque un successo se riuscirò a portarla a termine! Un cosa è certa: si può fare!

Ora urge scaricare... gambe e testa.

sabato 11 aprile 2009

Potenza aerobica

"La POTENZA AEROBICA o SOGLIA ANAEROBICA è l'intensità (n.d.r. es. velocità di corsa) alla quale nei muscoli si inizia ad accumulare acido lattico. Come si sa questa sostanza limita fortemente il rendimento fisico nelle gare di resistenza, e migliorare la velocità della soglia anaerobica significa ritardare la crisi dovuta all'accumulo di acido lattico" (da "Correre...secondo Orlando Pizzolato", 2005, Edizioni Correre)
Periodicamente verifico il mio "stato di forma" aerobico con dei test che valutano qual'è la mia soglia anaerobica, ovvero la cilindrata del mio motore aerobico, parametro fondamentale che descrive il potenziale di un podista nelle corse di resistenza. In genere svolgo il Test di Conconi, che valuta la relazione tra la velocità della corsa e la frequenza cardiaca, e il Test dei Sette Minuti, che valuta il massimo consumo di ossigeno e da cui è possibile ricavare indirettamente la velocità corrispondente alla soglia anaerobica.
L'ultimo test che ho svolto, il 14 marzo scorso, ha fornito un ottimo esito. La condizione è leggermente migliorata rispetto al test precedente svolto un paio di mesi prima (punti gialli), ovvero a parità di velocità la frequenza cardiaca è inferiore (punti blu). La risposta cardiaca all'aumentare della velocità non è ancora ai livelli dell'ottobre 2007 (punti rossi), cioè la condizione non è ancora quella che mi ha permesso di ottenere il personale in maratona a Milano (3h 28'), ma la soglia anaerobica (linea verticale rossa, punto in cui la curva flette) è decisamente migliorata: 4'15'' / km circa anzichè 4'20'' / km . Vuol dire in questo momento dovrei essere in grado di migliorare il mio personale in una gara di 10 km, risalente al 2007 (43' 24''). Scendere sotto i 43' dovrebbe essere un risultato ampiamente alla mia portata.


Nel Test dei Sette Minuti ho corso nell'arco di tempo di sette primi una distanza pari a 1750 mt. Questo conferma il risultato del Test di Conconi perchè la soglia anaerobica risulta pari a 4'13'' / km.
In definitiva, facendo un paio di conti, utili ad impostare le velocità di riferimento per i prossimi allenamenti e le potenzialità in maratona:

Ritmo di soglia anaerobica = 4' 13'' / km
Corsa Media = 4' 40'' / km
Corsa Lunga Svelta = 4' 55'' / km
Corsa Lenta = 5' 15'' / km

Potenzialmente, sviluppando opportunamente resistenza e capacità aerobica, dovrei essere in grado di correre una maratona almeno a 4' 55'' / km (3h 27') ma anche a 4' 40'' / km (3h 17'). Secondo la formula di RIEGEL il personale ottenuto nella recente mezzamaratona Corriferrara è compatibile con un tempo in maratona di 3h 15''. Mauro, il mister, dice che si può fare!
La maratonina Riviera dei Dogi che ho corso domenica scorsa è stata utile: dopo una settimana di carichi di lavoro sopra la media, in un una giornata piuttosto calda (20° circa) e con una partenza a velocità (per me) supersonica (primi 10 km corsi a 43' 16'', cioè più velocemente del personale sulla distanza) ho confermato che valgo intorno a 1h 34' sui 21,1 kilometri: il tempo finale è stato solo di 20 secondi superiore a quello di Ferrara.
Ora non resta che "testare" la resistenza nel lunghissimo pasquale di 36 km, da correre al ritmo della corsa lenta nei primi 31 e della corsa media negli ultimi cinque. Se anche questo test darà esito positivo potrò cominciare a pensare alla mia settima maratona... da correre ovviamente entro la primavera in corso.
BUONA PASQUA A TUTTI!


mercoledì 1 aprile 2009

Addio 2008!

Son passati più di tre mesi dal mio ultimo post e raccontare sinteticamente tutto quello che è successo nel frattempo è un impresa ardua. Ci provo.
Mi piace l'idea di cominciare dalla fine, cioè da come si è concluso il 2008 (anno bisestile!). Credo che nessuna foto possa sintetizzare il bilancio di uno degli anni più sfigati che ricordi come quella che segue...


Foto: Brava incidentata alla vigilia di Natale 2008

Ebbene, sì. Il 2008 si è concluso con un bel tamponamento (causa tratto di strada ghiacciato) che ha accorciato di almeno 30cm la mia brava, con ovvie conseguenze in termini di assicurazione, costi e scocciature varie e appuntamenti da sfasciacarrozze, rifornitori di ricambi per auto, carrozzieri, ecc.
La sfortuna è una di quelle cose a cui non credi finchè non la tocchi con mano e devo dire che nel 2008 ho avuto modo di verificare bene cosa sia. Non entro nei dettagli, anche perchè dicono che la sfortuna si alimenta anche con il pessimismo e l'autocommiserazione, ma mi limito ad accennare al fatto che, fantacalcio, sport e lavoro (rigorosamente in ordine crescente di importanza), nonostante impegno e rendimento siano stati quelli preventivati il ritorno non è stato all'altezza delle aspettative. Grazie all'accanimento della dea bendata, il Bonny (uno dei migliori organici di "Fantalega 2001") ormai ha un piede e mezzo in serie B. Dal punto di vista podistico è ormai noto come sia andata la stagione, confermando che per quanto mi riguarda gli anni podistici sono solo quelli dispari (2005: due maratone; 2006: appese scarpe al chiodo; 2007: tre maratone; 2008: sospensione per infortunio;...). Del lavoro qui non parlo ma, pur considerando le difficoltà e le incertezze legate all'attuale situazione economico-politica, è lecito e decisamente auspicabile aspettarsi di più...!
E ora passiamo alle cose positive, al bicchiere mezzo pieno. Podisticamente, viste le difficoltà a raggiungere carichi di allenamento decenti a causa della tendinite al ginocchio, ho dovuto rinunciare all'autoallenamento e mi sono affidato ad uno dei migliori trainer in circolazione nel ferrarese. Grazie a Mauro ho ripreso a correre con regolarità: meno quantità e più qualità. Meno kilometri e lavori specifici sullo stile di corsa e sulla velocità. Devo dire che Mauro aveva visto giusto! Pian piano ho potuto riprendere uan condizione accettabile e ho potuto prsino tornare a gareggiare. Prestazioni altalenanti e non eccezionali ma comunque nemmeno troppo lontane da quelle della seconda metà del 2007.
Prima gara ufficiale a Molinella (10km). Un ritorno alle gare da ricordare, non tanto per il crono (45' e qualche secondo), ma proprio per aver riassaporato la bellissima sensazione di tagliare il tragiardo, fermare il cronometro e controllare il tempo: gesti semplici e purtroppo ormai desueti che mi hanno finalmente ridato la consapevolezza che avrei potuto nuovamente dedicare qualche week-end a tapasciare per le strade delle province italiane del nord-est (e non solo).


Foto: Livio, Alessandro e Bonny prima della partenza della 10km di Molinella (novembre 2008)

Piano piano, con quattro allenamenti a settimana, uno di ripetute infrasettimanale, un lungo domenicale (nemmeno troppo lungo) e un paio di allenamenti di scarico tra i due, ho ricostruito la muscolatura che serviva per evitare di far soffrire i miei poveri rotulei e migliorato lo stile di corsa. Qualche gara quà e là è servita per recuperare convinzione psicologica ed efficienza aerobica, anche se le temperature polari dell'inverno 2008/09 non sono state del tutto compatibili con attività da svolgere all'aperto in calzoncini corti...



Foto: Bonny, terzo frazionista alla maratona a squadre di San Silvestro
a Calderara, dopo Livio e Antonella e prima di Alessandro.

Dopo le prime gare di dieci kilometri finalmente la prima mezza (Maratonina d'Inverno a San Bartolomeo in Bosco - FE), prima volta, dopo più di un anno che correvo ventun kilometri tutti in una sola volta. Da quel momento in poi la condizione è migliorata, le ginocchia, a volte un pò dolenti altre volte un pò meno, hanno retto bene e si sono adattate a sostenere il ritorno a una certa attività podistica continuativa, gara dopo gara, settimana dopo settimana, lungo dopo lungo.



Foto: Bonny alla Sant'Agata Run, mezza maratona, a Vedelago (TV): gennaio 2009.

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Ad un certo punto, confortato dai contunui miglioramenti e dalla crescita muscolare dei miei quadricipiti mi sono perfino permesso un ritorno ad un altro sport che avevo abbandonato da anni (un decennio, forse due): lo sci alpino. Convinto da Luigi e Livio a rimettere scarponi e sci e buttarmi dalla centrale del Verena, la Kitzbuel dell'Altopiano di Asiago, ho scoperto con mia grande sorpresa (forse anche grazie agli sci attuali, molto più corti e tecnologicamente migliori degli ultimi che ho usato io vent'anni fa) che sciare è come andare in bicicletta: una volta imparato non si dimentica più! ...e ho bissato l'escursione sciistica con Alessandro, Antonella e Livio. E allora ho comprato due mitici K2 che conto di usare, insieme ai miei scarponi Salomon del '90, con una certa frequenza se non in questo inverno ormai al tramonto, almeno nei prossimi , tornando ad essere un abitudinario della velocità sulla neve. Notare lo stile...



Foto: Bonny in discesa libera al Verena - inverno 2008-09

Lo so: lo sci non è uno sport che si concilia bene con il podismo e le mie ginocchia arrugginite. In effetti qualche indolenzimento tendineo-muscolare le escursioni sulle nevi dell'Altipiano di Asiago, l'hanno prodotto ma con un pò di attenzione e la dovuta prudenza credo che si possa fare. Cercherò di fare attenzione e conciliare, per quanto possibile gli allenamenti di corsa con la attività sciistica.
Per il momento la gambe stanno bene, anzi, con la primavera ormai alle porte cominciano ad arrivare anche le prestazioni: personal best in mezza maratona alla Corriferrara (febbraio 2009) corsa in 1h 33' 56'' , più di un minuto in meno del mio miglior tempo ottenuto a Castelmaggiore nel dicembre 2007 (ultima gara ufficiale prima dell'infortunio); Stravicenza, gara di 10km nel centro cittadino della bella città veneta (due settimane fa)), corsa in 43'44'', cioè di soli 20'' più lento del mio personale sulla distanza e considerato il percorso tutt'altro che veloce (causa curve, pendenze e superifici varie non proprio veloci dallo sterrato al ciotolato ecc.) c'è da esserne soddisfatti. Il personale sui 10km è solo rimandato di qualche mese.
E adesso? Ora non resta che allungare il kilometraggio. Anzi, anche il lunghissimo è un' esperienza che ho potuto riprovare da poco, sempre sotto la saggia ed esperta guida di Mauro, e devo dire che sia la 30km in concomitanza della Ferrara Marathon sia i 32 intorno alle mura di Ferrara hanno dato ottimo e analogo riscontro: corsi a 5' 15'' / km, con allungo negli ultimi 5km, con ottima risposta muscolare e cardiaca.
Programma: Domenica ultimo test nella mezza (Maratonina dei Dogi sulla Riviera del Brenta).; fra due settimane lunghissimo di 36km. Se tutto va come deve andare...



Foto: Bonny all'arrivo della 30km della Ferrara Marathon

martedì 29 aprile 2008

Weekend euganeo

Weekend di fine aprile all'insegna del ritorno alle vecchie abitudini tra i colli che circondano Padova e i monumenti del centro storico.
Finalmente è tempo di sagra e perchè non approfittarne?! Ecco allora la prima sagra primaverile sabato 26 aprile, per la precisione la sagra di Selvazzano, con ottimi gnocchi al sugo d'anitra, l'immancabile grigliata mista di carne, un buon rabosello e perchè no... un buon dolce fatto in casa (con il classico accompagnamento musicale dei "Poppins" che alternano brani pop a classici del liscio).
In foto la squadra Kalenji Euganea al completo al tavolo riservato ai "numeri 1" nella sagra di Selvazzano: da sinistra a destra Alessandro, Antonella, Livio e il sottoscritto.

In programma per domenica mattina c'è l'idea di "infiltrarsi" tra i partecipanti della Maratona del Santo per correre il lungo di 14 km lungo una parte del percorso della gara ma alla fine si opta per andare a vedere l'arrivo dei top runner in Prato della Valle seguendo la logica di sempre: guardare i campioni, imparare ed ispirarsi ad essi per poi mettere in pratica (con calma nel pomeriggio).
La gara di domenica delude un pò le attese: il caldo impedisce agli atleti di battere il record del percorso. Vince il finlandese Kirwa in 2 ore e 11', distaccando gli avversari e permettendosi il lusso di fermarsi a "raccogliere" un ciclista caduto a terra lungo il percorso a meno di un kilometro dall'arrivo. Il campione "gentiluomo"...

Notare lo stile di corsa sul rettilineo di arrivo in Prato della Valle del finlandese di colore (?!): il movimento ampio delle braccia, la leggerezza e la facilità di corsa, la spinta con una gamba e l'avanzamento del ginocchio dell'altra a fendere l'aria come una freccia...
C'è proprio da imparare a veder correre i professionisti!
Peccato per Alberico Di Cecco, giunto secondo al traguardo come l'anno scorso ma con un tempo molto superiore a quello minimo richiesto dalla federazione per partecipare alle Olimpiadi ma anche a quello che il miglior maratoneta italiano in attività dopo Baldini è solito ottenere.


Complimenti invece a Marcella Mancini, per la terza volta vincitrice della Maratona del Santo, anche se il caldo tipico della maratona patavina le ha impedito di abbattere il muro della 2 ore e 30'.

E dopo la teoria: la pratica! Primo lungo del 2008 lungo gli argini tra Saccolongo e Tencarola della squadra Kalenji Euganea al completo: 14 km piano piano a 5'40''/km di media, partendo a 6'/km e arrivando a 5'20'', su sterrato, sotto il sole cocente del primo pomeriggio con il pranzo ancora a metà strada nell'apparato digerente. Prova superata. Il ginocchio dà un pò fastidio ma (almeno per ora) regge!


mercoledì 9 aprile 2008

Ripasso

Dunque: nel 2005, e così è stato fino a poco più di un anno fa, ero così...
Il mio traguardo più ambizioso era "abbattere il muro delle cinque ore...


Dodici kili dopo sono diventato così...



...e ho abbattuto il muro delle 3 ore e 30!

Come sarò domani? Abbatterò il muro di casa a forza di testate per la rabbia di non riuscire a tornare a correre come e meglio di prima o potrò continuare a cullare sogni di gloria e a trascorrere qualche domenica a correre in compagnia di tanta gente con un chip allacciato alla scarpa verso il traguardo del banchetto coi biscotti della nonna che si trova dietro lo striscione dell'arrivo di ogni competizione amatoriale per tapascioni di un certo livello?

Vedremo! Il mio fisioterapista giura sulla seconda ipotesi. Per ora siamo a poco più di trenta km settimanali di corsa lenta con uscite di 8km max inframmezate da sedute fisioterapiche e il tendine regge bene...

Speriamo il mio fisioterapista abbia visto giusto!

mercoledì 6 febbraio 2008

Guarigione lontana: diagnosi ancora incerta!

Niente da fare. Dopo quattro uscite da 3,5 km per quattro giorni consecutivi, un paio di giorni di riposo, un 6 km tranquillo al ritmo di corsa lenta e un tentativo di 10km sabato scorso il ginocchio è tornato a fare male. Il deca non sono nemmeno riuscito a finirlo perchè mi sono fermato al settimo camminando, anzi zoppicando, per i restanti 3 km che mancavano per tornare a casa, anche se a dire il vero sin dal primo kilometro ho sentito che qualcosa non andava e probabilmente avrei dovuto finirla lì.

Responso della visita ortopedica di lunedi scorso: probabile condropatia rotulea, cioè la cartilegine della rotula del ginocchio destro si è usurata. A chiarire meglio l'entità del danno, le possibilità di recupero, eventualmente i tempi e le modalità per tornare a correre bisognerà aspettare l'esito della risonanza magnetica che effettuerò il prossimo mercoledi 13 febbraio.

Il mio dentista, appassionato di sport aerobici nonchè di posturologia, ipotizza che il problema nasca dal fatto che la mia gamba destra è più corta di 2 cm e che il rialzo che porto non è sufficiente a compensare questa differenza (dovrebbe essere di 1,5cm ma col tempo si è assottigliato). In tal caso si potrebbe rimediare...

Insomma i tempi si allungano e l'incertezza rimane sovrana: incrocio le dita. Intanto cercherò di organizzarmi per qualche nuotata in piscina (niente rana) e dei giri in bici (evitando salite).

martedì 29 gennaio 2008

Ricomincio da tre!

Ho rotto il ghiaccio! Sabato 26 gennaio 2008 finalmente mi sono deciso a rimettere ai piedi le "Nike Pegasus + 2007" per muovere i primi passi podistici del 2008. E' stato un pò strano reindossare il cardio, controllare il cronometro (l'ultimo tempo registrato era 1h 35' 09'', datato 16 dicembre 2007, ovvero personale nella mezza ottenuto a Castelmaggiore sotto la neve ...), calzare le mie Nike, ...
Dopo un mese e dieci giorni di totale riposo ho ricominciato esattamente come nel 2007: giretto dell'isolato, 3 kilometri e mezzo di corsa lenta intorno a casa. Ho notato con piacere che il ritmo che le gambe automaticamente hanno preso era quello della corsa lenta prima che smettessi, 5'20''/km, poco importa che abbia fatto più fatica del solito (160 pulsazioni di media sono un pò troppe) e che i quadricipiti abbiano rivelato tutta la ruggine depositatasi in questo mese abbondante di inattività con un indolenzimento degno del trentacinquesimo kilometro in maratona: l'importante è che il ginocchio non dia segnali negativi.
Lunedi 4 febbraio avrò il responso dell'ortopedico ma spero che quei primi tre kilometri siano l'inizio del rientro, l'inversione di tendenza . So che non devo avere fretta, non devo spingere ma tornare gradualmente ai kilometraggi e alle velocità a cui ero abituato. Per il momento mi accontenterei di riuscire a fare di nuovo della corsa il mio hobby (quasi) quotidiano. Poi il resto verrà piano piano, per il momento senza obiettivi, senza tabelle, senza lavori, senza test, riassaporando il piacere di correre dove voglio, quanto voglio, quando voglio.




martedì 18 dicembre 2007

A Castel Maggiore gran finale sotto la neve!

Che dire di questo evento? Ormai di resoconti di questa innevata domenica di fine 2007 è pieno il web. Anche le foto di questo post sono tutt'altro che inedite, visto che ciascuno dei protagoniti ritratti le ha postate sul proprio blog.

Posso solo dire che per quanto mi riguarda si è trattato di un bel modo per chiudere un 2007 podisticamente fantastico, innanzitutto per la compagnia: nella prima foto (prima della partenza) da sinistra Govotones, Pol, KK e, dopo il sottoscritto, Bellabigo; nella seconda foto (dopo l'arrivo) con noi, Ame e Chiara Wonder Woman rispettivamente secondo e terza da sinistra. Poi per l'esperienza più unica che rara di correre a zero gradi una mattina di inverno sotto una nevicata da film natalizio, con brindisi finale col vino di Govotones e Pol e la brazadela di Bigo, portando a casa un bel pacco gara di confezioni di squisita pasta all'uovo di vario tipo. Terzo perchè nonostante i due kili di peso recuperati a due settimane dalla maratona di Milano, la fase inoltrata di cene di Natale a base di fritti, pizze, birra e tutto il peggio si possa immaginare per un atleta serio, i pochi kilometri fatti negli ultimi giorni, il dolore al ginocchio destro e le condizioni climatiche proibitive, a causa di freddo, vento, la neve che scendeva dal cielo e quella sulla strada, sono riuscito a sfruttare l' "allenamento" di 42 kilometri di Milano per abbassare ulteriormente il mio personale nella mezza maratona di 1' 38'': tempo finale 1h 35' 09'' ovvero 4' 31'' al km.

Foto di anonimo con macchina digitale di Bellabigo

In calendario avevo anche la 10 km di Casalserugo del 26 dicembre, per festeggiare l'onomastico all'insegna del podismo e cercare di "rettificare" anche il personale sulla breve distanza, ma il mio ginocchio mi stà dicendo che probabilmente è meglio se mi fermo per qualche settimana e credo che infilerò le mie Nike Pegasus di nuovo, anche solo per una sgambata leggera solo nel prossimo anno! Per quest'anno può bastare...

Foto di anonimo con macchina digitale di Bellabigo


giovedì 13 dicembre 2007

The heat

Niente a che vedere con De Niro in versione gangster e Al Pacino in versione poliziotto ma qualcosa di molto più locale, molto meno esplosivo ma molto più agonistico.


Voci di corridoio (quello che collega l'ufficio informatico a quello Statistico) dicono che Bigoni valga già un tempo inferiore di almeno 10 minuti rispetto al personale e che Bonnini sia propenso a scegliere Treviso (30 marzo) come prossima maratona primaverile per evitare il duello spalla a spalla anzi spalla a fianco (vista la diversa altezza dei due podisti) con l'atleta ferrarese nella Maratona di Ferrara che si svolgerà l'8 marzo prossimo. A tali voci il runner padovano ha risposto che se sceglierà Treviso sarà ben lieto di potersi misurare con il più celebre e titolato collega in terra veneta.

lunedì 3 dicembre 2007

Domenica memorabile.Yasso ti amo!

Domenica 2 dicembre 2007: giornata magica che ricorderò a lungo!

Cominciamo dal giorno prima. Sabato pomeriggio Alessandro, Antonella, Livio e il sottoscritto partiamo in macchina da Abano (PD) destinazione Milano in cui il giorno dopo Alessandro ed io abbiamo in programma la partecipazione alla Milano City Marathon. Purtroppo il ritardo rispetto ai tempi previsti (una volta tanto non dipendente da me) mi impedisce di essere puntuale all'appuntamento in piazza Duomo con Manlio Gasparotto e la gente del suo blog e quindi di ricevere la canottiera ufficiale dei Gaspa-Rotti con cui avrei dovuto correre domenica. Penso tra me e me "cominciamo bene!". In realtà una divisa da gara l'avevo, però, oltre al dispiacere di non poter incontrare Manlio e gli altri, gran figura...! Pazienza. Mi scuserò e spero che Manlio capirà. Ritiriamo i pettorali e arrivano le sette di sera. Decidiamo di dirigerci verso l'ostello in cui abbiamo prenotato per dormire. Problema: l'ostello è in periferia, il traffico di Milano non è dei più scorrevoli e alle otto di sera la reception chiude. Nonostante tutto arriviamo alle 19.55 grazie al precisissimo navigatore satellitare di Alessandro e sul filo di lana riusciamo a ritirare la chiave della nostra camera. Ottimo: notte sotto un ponte scongiurata. La fortuna comincia a girare! Dopo una buona cena a base di bruschetta, pennette ai carciofi e dolce misto (mezza crostata di fragole e mezzo strudel di mele) tutti a nanna presto: riposare bene la notte prima di una maratona è fondamentale. Purtroppo in ogni situazione in cui tutto deve filare liscio c'è sempre qualcosa con cui non hai fatto i conti e nel nostro ostello le cose sono tre: festa musicale notturna, vicino di camera dinamico e col "piede pesante" e muri tutt'altro che insonorizzati. Comunque le mie tre ore di sonno dovrei essermele fatte e la mattina al risveglio (più difficile del solito nonostante l'adrenalina da gara imminente) decido che me le farò bastare. "Ci vuole ottimismo Bonny, prudenza ma ottimismo!", penso tra me e me. Fuori la temperatura è piuttosto rigida ed ecco il classico dubbio amletico pre-gara: come mi vestirò? Tuta maniche lunghe e pantaloni alla caviglia, maglietta a mezze maniche e pantaloni al ginocchio o canottiera e pantaloncini corti sgambati? Opto per il classico compromesso: maglietta mezze maniche sotto la canottiera e pantaloncini sgambati, soluzione un pò rischiosa perchè fa davvero tanto freddo e c'è il rischio di patire problemi muscolari all'inizio o di raffreddarsi troppo a gara inoltrata in caso di rallentamento o "svuotamento di energie". Non importa: ottimismo Bonny! Prendiamo la Metro per Piazza Castello e ne approfitto per fingere un allenamento mentale con ripasso della tattica di gara mentre in realtà recupero qualche minuto delle cinque ore di sonno perduto.



Foto di Antonella Peruffo



Piazza Castello, dieci minuti di riscaldamento, e mi infilo nelle "gabbie" di partenza. La tattica di gara è semplice: correre al ritmo di 5' al km e cercare di tenere più possibile questa andatura che mi garantirebbe un tempo finale di 3 ore e 30, cioè il mio obiettivo cronometrico del 2008: voglio vedere quanto sono lontano da questo obiettivo. Se non avessi fatto il test di Yasso qualche giorno fa avrei impostato un ritmo da 3 ore e 40 finali: il test mi aveva dato un responso di 3 e 28, "chiaramente" non attendibile ma sufficiente a giustificare il tentativo di tenere un ritmo da 5 al km, almeno all'inizio. Quindi è fondamentale riuscire a stare da subito insieme ai palloncini blu delle lepri delle 3 ore e 30 e cercare di seguirle finchè ne ho. Purtroppo però le lepri delle 3 ore e 30 nel punto in cui mi sono infilato in partenza manco le vedo e decido che correrò da solo, senza lepri, perchè cercare di raggiungerle in gara significherebbe spendere troppo all'inizio e rischiare di finire la benzina troppo presto. Prudenza, Bonny. Nella maratona è fondamentale!


Ore 9,30 pronti, via: si parte! Praticamente scatto e cerco di raggiungere subito le lepri delle 3 ore e 30: primo km in 4'52'', secondo km in 4'40'', terzo in 4'53'', quarto in 4'47'', ecco i palloncini blu, beccate le lepri delle 3 e 30: alla faccia della prudenza! Penso che forse ho esagerato partendo troppo forte. Di solito queste partenze a razzo le paghi prima o poi, perchè l'acido lattico accumulato in partenza poi si fa sentire e fa "scadere" la tua prestazione prima del previsto. Comunque ormai sono nel gruppo dei palloncini blu e decido di rimanerci finchè riesco, anzi se dovessi resistere fino al trentesimo kilometro e stare bene quasi quasi potrei allungare e tentare di scendere sotto le 3 e 30 come il test di Yasso dixit. Ottimismo Bonny! Si va bene l'ottimismo ma vedi di non esagerare. La prudenza è fondamentale. Mentre queste considerazioni vagano per la mia testa me ne stò buono buono al coperto, in mezzo al gruppo delle 3 e 30, circondato da palloncini blu con tutti i vantaggi del caso: non prendo freddo, non devo impostare il ritmo perchè basta rimanere nel gruppo che avanza all'andatura voluta, non devo spendere energie nervose perchè non ho la "respondabilità di fare il ritmo". Non salto nessun rifornimento e mi permetto il lusso ogni 5 kilometri di gustare, oltre agli integratori di sali anche qualche pezzetto di banana. Al quindicesimo kilometro ho un unconveniente nel rifornimento perchè uno scriteriato "compagno di viaggio" decide di tagliarmi la strada e di inchiodare all'improvviso per recuperare un bicchiere di the: bastava chiedere! Ad ogni modo la collisione è inevitabile e questo mi induce a prendere una decisione folle: quella di uscire dal gruppo dei palloncini blu e precederlo per evitare collisioni ai rifornimenti. Scalo posizioni su posizioni, supero l'ultimo dei palloncini blu e continuo ad avanzare imperterrito per guadagnare un pò di margine di sicurezza sul gruppo. In questo modo arrivo alla mezza maratona dopo 1h 43' 19'', avevo previsto di passare in 1h 45', "Troppo veloce Bonny, devi amministrare. ... Prudenza!". In quel momento sbucano dal pubblico Antonella e Livio che mi incitano a gran voce perchè la mia gara stà andando alla grande, il crono è migliore del previsto e allora penso "Benissimo Bonny. Passaggio perfetto... Ottimismo!". Continuo la mia gara ormai in solitaria ad un ritmo di poco inferiore ai 5' al kilometro finchè, dopo qualche kilometro mi giro e con sorpresa mi accorgo che sono spariti i palloncini blu. Mi emoziono un pò: "tranquillo Bonny, tranquillo, la gara è ancora lunga!".


Trentesimo kilometro: tempo totale 2h 27' 13''. Sono in anticipo di 3 minuti sulla tabella di marcia, considerando anche gli ultimi duecento metri di gara, se il ritmo è quello di 5' a km finisco in 3 ore e 28', come pronosticato dal test di Yasso! Ma la vera maratona si sa, comincia al trentesimo. Fino a quel momento la frequenza cardiaca, costantemente monitorata col cardiofrequenzimetro ad ogni kilometro dava esiti insperati, numeri migliori di quelli registrati a Riccione, quando conclusi in 3 ore e 50. Ma ecco all'improvviso scendere inesorabile un pò di pesantezza sulle gambe. Comincio a fare fatica ma tengo duro, forse troppo duro, e il mio bicipite femorale sinistro dà segni di ribellione e si indurisce un tantino. Cerco di rilassarmi, di ridurre la tensione muscolare, supero il momento delicato ma so che dovrò tenere controllata la situazione fino al traguardo e continuare a bere.
Trentacinquesimo kilometro: tempo totale 2h 52' 13''. Ho corso gli ultimi 5 km esattamente in 5' al km e sono sempre sotto di 3 minuti rispetto alla tabella delle 3 ore e mezza. Basta tenere Bonny. Ultimi sette kilometri. Trentaseiesimo kilometro in 5' 17''. Ecco lo sapevo: arriva il crollo. Reagisco. Trentasettesimo in 4' 56''. Bene: ci sono ancora. Trentottesimo: 5' 08''. Dai che ne mancano 4 ... ottimismo! Trentanovesimo: 5' 01''. Comincio a sentire l'adrenalina da arrivo. Quarantesimo: 4' 51''. E qui comincio a crederci veramente, mi emoziono un pò. Bonny, prudenza, finchè non sei al traguardo tutto può succedere, pensa al bicipite! Il traguardo è vicino. Entro nella zona affollata, il pubblico numeroso incita i maratoneti prossimi alla conclusione della loro fatica. Grandi, grazie, tutto molto bello! Penultimo kilometro in 5' 03''. Continuo. Mancano 1 km e duecento metri! Ultima curva...





Foto di Roberto Mandelli


Corro gli ultimi 1,2 kilometri in 6 minuti esatti: 5+1, preciso come un orologio svizzero! Tempo finale 3h 28' 24''! Personal Best! Magone! Mi godo quel minuto di emozione. Credici Bonny, l'hai fatto. Bravo!

Km: 10.000 tempo: 0:48:34 parziale: 0:48:34 media: 4'51" min/Km posiz. 1591
Km: 21.097 tempo: 1:43:19 parziale: 0:54:45 media: 4'56" min/Km posiz. 1635
Km: 30.000 tempo: 2:27:13 parziale: 0:43:53 media: 4'55" min/Km posiz. 1551
Km: 35.000 tempo: 2:52:13 parziale: 0:25:00 media: 5'00" min/Km posiz. 1518
Km: 42.195 tempo: 3:28:23 parziale: 0:36:09 media: 5'01" min/Km posiz. 1411


Meno di tre mesi fa non mi sembrava vero di aver corso una maratona in meno di 4 ore... Probabilmente per questo Antonella e Livio si presentano al traguardo muniti di video camera solo dopo 3 ore e 30 dalla partenza. Quando Bonny è già arrivato. Pazienza. C'è il video online dell'organizzazione:

Alessandro l'ha conclusa in 3 ore e 10. Grande! Bravo anche al kenyano dalla pelle bianca!

Giornata memorabile. Chiedo scusa a Mr. Yasso per aver dubitato del suo test. Chiedo scusa e ringrazio.


Foto di Antonella Peruffo

venerdì 30 novembre 2007

Da Riccione a Milano

Antivigilia della Milano City Marathon 2007. Domani si parte per la capitale lombarda, in piazza Duomo ritirerò pettorale e divisa da gara personalizzata della squadra dei Gaspa-Rotti, i frequentatori del blog del giornalista della Gazzetta dello Sport Manlio Gasparotto, guarda caso (come è piccolo il mondo) frequentatore della compagnia di amici di Ame in gioventù. L'adrenalina comincia a farsi sentire, anche se la stanchezza per il lavoro intenso di questi giorni, gli impegni vari quotidiani (negli ultimi giorni ho frequentato idraulici, elettricisti, elettrauto, e simili) e probabilmente un 2007 ricco di kilometri come mai era successo prima, stà affiorando sempre più.
Ebbene ricomincio da qui, dall'esperienza documentata in questo video, cioè dai 42,2 km dei campionati mondiali master di Riccione che ho corso a settembre e dalle 3 ore e 50 che rappresentano il mio "personal best" che cercherò di migliorare tra due giorni a Milano.

Ovviamente non posso non ringraziare gli amici Alessandro, Antonella e Livio, autori di questo video e compagni di allenamenti, viaggi e avventure varie, podistiche e non. Correre fino in fondo una maratona è già di per sè un'esperienza emozionante e fantastica, poter documentare la cosa attraverso un video è una fortuna che pochi possono permettersi. A Milano correrà anche Alessandro che si è allenato con puntigliosità ed impegno per abbattere il muro della 3 ore, anche se non lo ammette apertamente. Antonella e Livio hanno rimandato al 2008 il ritorno ufficiale all'agonismo.

Da quella proposta di partecipare alla Maratona di Milano da quella mia risposta "Milano non so...", condizionata anche dalle mie ginocchia dolenti e documentata nell'intervista post-gara nel finale del video, sono trascorsi due mesi e mezzo: ebbene quella riserva è stata sciolta e alle 9,30 di domenica mattina sarò anch'io tra i partenti in Piazza Castello...

giovedì 15 novembre 2007

Test di Yasso



Finalmente l'ho fatto!

Da tempo avevo in mente di eseguire il test di Yasso, utile a sapere in anticipo il tempo finale di un maratoneta in una gara di 42,2 km di prossima esecuzione. Ebbene mancano poco più di due settimane alla Milano City Marathon, terza maratona che correrò quest'anno e sesta in assoluto nella mia (breve) vita podistica. Non che sia convinto che il test sia attendibile, ma considerato che qualcuno, il grande Orlando Pizzolato tra questi, sostiene che l'errore tra il tempo previsto e quello poi realizzato solitamente è molto ridotto, sono curioso di sperimentarne l'attendibilità su mè stesso. Per chi non lo sapesse il test consiste nel correre dieci ripetute di 800 mt in un certo tempo con recupero tra una prova e l'altra di 400 metri da correre nello stesso tempo (quindi a metà velocità). Cambiando l'unità di misura del tempo medio delle ripetute (da minuti in ore, da secondi in minuti) si ottiene il crono finale previsto per la gara. Quindi se ad esempio il tempo medio di percorrenza delle dieci frazioni è pari a 4 minuti e 15 secondi il tempo finale in maratona sarà di 4 ore e 15 minuti. Premesso che sono molto scettico, anche sul fatto che la differenza tra tempo previsto e tempo realizzato possa essere inferiore a 5 minuti (ma è "garantito" dall'ideatore, un certo Mr. Yasso, che l'errore è minore), ovviamente lo spirito scientifico che mi contraddistingue e il mio "amore" per i numeri (faccio lo statistico di professione) non può che spingermi a verificare di persona il funzionamento del test. Quale occasione migliore della Milano City Marathon che correrò il prossimo 2 dicembre!

Per la cronaca ieri sera ho sfidato il gelo siberiano di Ferrara per condurre in pista il test di Yasso. Il responso è già un piccolo segnale a sfavore della attendibilità del test: 3 ore e 28 minuti! Questo significa che dovrei migliorare il mio personale (3 ore e 50) ottenuto a Riccione in settembre di ben 22 minuti. Se consideriamo che ad aprile a Padova avevo migliorato già di 23 minuti (4 ore e 15 alla Maratona del Santo) e a settembre a Riccione di altri 25, sarebbe un altro bel balzo in avanti...Magari!!! Tranquillo Bellabigo: ci proverò ma non credo che eguaglierò il tuo personale!

Stefano